Il caldo ha ormai piantato la tenda sull’Italia da oltre un mese e sembra intenzionato a soggiornare sulle nostre regioni ancora a lungo con temperature che resteranno ben al di sopra della media climatologica. Nelle linee generali, al momento non si intravedono infatti significativi cambiamenti di circolazione sul Mediterraneo centrale e sulla nostra penisola almeno per i prossimi 10-14 giorni che trascorreranno, con buona probabilità, in compagnia di un insistente promontorio nord africano con radici ben piantate nel deserto del Sahara.
Ciò non significa che la cresta anticiclonica resterà immobile per tutto il tempo, ma che riuscirà a condizionare per larga parte la nostra dinamica atmosferica con i suoi alti e bassi, fatti di espansioni e di parziali arretramenti. Considerando infatti la distanza temporale a cui ci stiamo spingendo nel tracciare questa linea di tendenza, non possiamo inquadrare nei dettagli l’intensità e la posizione che andrà ad assumere la figura barica giorno dopo giorno fino alla fine della prima decade di luglio, né conoscere l’intensità e le traiettorie delle avvezioni di aria molto calda che sarà prelevata dalle dune desertiche.
La persistenza del segnale anticiclonico – ma senza poter definire l’evoluzione dei suoi contorni fino a lungo termine – ci invita così ad andare avanti passo dopo passo per poter cogliere, strada facendo, quei dettagli che faranno la differenza tra un tipo di tempo prettamente condizionato dalla stabilità atmosferica e uno condizionato da infiltrazioni di aria un po’ più fresca di matrice atlantica in scorrimento sul bordo settentrionale della cupola subtropicale, oppure tra il caldo intenso con temperature massime che potrebbero anche superare i 40 °C e un’attenuazione della calura che tratterrà comunque la colonnina di mercurio su valori sempre anomali.