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Scritto da Andrea Corigliano Mercoledì 22 Giugno 2022 20:00

ANCHE IL GRANDE CALDO HA LE SUE INCERTEZZE

Confronto tra il modello ecmwf e gfs per lunedì 27 giugno 2022Per trattare la linea di tendenza a medio e lungo termine ci siamo sempre avvalsi dell’ausilio delle previsioni di ensemble, cioè delle previsioni emesse dal sistema probabilistico di un modello per stimare lo scenario più probabile e il grado di incertezza ad esso associato. Un altro modo per cogliere le incertezze che aleggiano attorno a una previsione è quello di mettere a confronto due scenari deterministici provenienti da due modelli numerici diversi: può essere questo un modo per cogliere le differenze nella posizione delle figure bariche a scala sinottica e da qui comprendere come cambiamenti apparentemente insignificanti del disegno barico possano incidere sul tempo di una macroregione. In questa analisi adottiamo proprio questo approccio relativamente allo scenario calcolato nella corsa di questa sera (22 giugno, ore 12 UTC) dai modelli ECMWF e GFS e valido per lunedì 27 giugno.

Per quella data, infatti, la modellistica numerica sta cercando di inquadrare gli effetti che avrà sull’Italia l’approccio all’Europa occidentale di una nuova ondulazione nord atlantica che potrebbe collocare tra la Francia e la penisola iberica l’asse di una nuova saccatura e incentivare così una nuova pulsazione subtropicale dall’entroterra nord africano. Siamo interessati al confine meridionale di questo cavo d’onda, raffigurato nell’immagine dalla linea nera in grassetto. Si può allora osservare come gli ultimi calcoli elaborati dal modello europeo ECMWF diano credito ad un’azione più meridionale della saccatura, a differenza di quanto prevedrebbe il modello americano GFS secondo cui il cavo d’onda si potrebbe trovare in una posizione più orientale, quasi a sfiorare il nostro settore di Nord-Ovest.



Si tratta di due soluzioni che comportano una diversa reazione del promontorio subtropicale. Infatti, pur interessando sempre le nostre regioni centro-meridionali e le due Isole Maggiori, la cupola anticiclonica riuscirebbe ad estendere in pieno la propria azione calda e stabilizzatrice al Nord Italia solo se dovesse realizzarsi uno schema come quello proposto dal modello europeo perché un affondo meridiano della saccatura fornirebbe alla cresta dell’onda la spinta per crescere ancora di più in ampiezza. Uno scenario come quello elaborato dal modello americano, invece, lascerebbe almeno una parte delle regioni settentrionali libere dall’avvezione subtropicale più intensa.

Qual è la finalità didattica di questo articolo? Semplicemente quello di far capire che, molto spesso, trovarsi più o meno vicini al confine tra due figure bariche opposte, alimentate da masse d’aria molto diverse tra di loro, significa dover aspettare qualche aggiornamento in più per conoscere, in modo più attendibile, dove scorrerà il confine del richiamo della massa d’aria che può interessarci perché da quella posizione dipenderà la previsione delle temperature al suolo: una previsione che, a seconda dei casi, può essere anche molto diversa. Ancora oggi, quindi, rimane valida la previsione circa una prosecuzione dell’ondata di caldo al Centro-Sud almeno fino alla fine del mese e l’incertezza su quanto potrebbe essere incisiva la nuova pulsazione sul Nord Italia a partire da domenica, dopo la breve parentesi un po’ meno calda si affaccerà tra venerdì e sabato. Sicuramente, ne riparleremo.

Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!

Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera