Nell’ultima analisi ci eravamo lasciati con un dubbio perché avevamo affermato che, nel corso di questa settimana, il tempo sulla nostra penisola si sarebbe trovato in bilico tra una fase più calda del normale e una nuova ondata di calore. I ricalcoli della modellistica numerica, utili proprio per inquadrare al meglio l’evoluzione più probabile man mano che la distanza temporale dall’evento si accorcia, sembrano ormai orientati a risparmiarci la calura intensa e a mantenerci invece in uno stato termico superiore ai valori climatologici del periodo. In altre parole, farà caldo in particolare sul versante occidentale della penisola ma senza eccessi, se non puntualmente.
L’espansione del promontorio nord africano verso l’Europa sud-occidentale limiterà infatti alla penisola iberica e alla Francia centro-meridionale l’avvezione (cioè il trasporto) della parte più rovente della massa d’aria proveniente dall’entroterra algerino e marocchino (fig. 1): su queste aree, la massima espansione verso nord del flusso nord africano arriverà probabilmente venerdì 17, quando sulla quota isobarica di 850 hPa (cioè a circa 1500 metri di quota) si prevede il transito di isoterme ben superiori ai 20 °C, con picchi che sulla verticale dell’altopiano della Meseta meridionale potrebbero addirittura raggiungere i 29-30 °C.
La nostra penisola si troverà invece ai margini di questa intensa avvezione subtropicale con le regioni di ponente che risentiranno di più, rispetto a quelle di levante, degli effetti di questa massa d’aria di estrazione sahariana. In particolare, durante questa settimana sarà soprattutto il Nord-Ovest, il versante tirrenico centro-settentrionale e la Sardegna a vedere le anomalie di temperatura in quota più rilevanti rispetto al resto della penisola, con scarti rispetto alla climatologia in genere compresi tra i 3 e i 6 °C.
Le Alpi e il settore appenninico risentiranno invece di modeste infiltrazioni di aria instabile che, guidate da un blando flusso settentrionale relativamente più fresco in discesa lungo il fianco orientale del promontorio, potrebbero accendere la formazione di cumulonembi e di qualche rovescio anche di tipo temporalesco, specie durante le ore pomeridiane in un contesto termico che si manterrà in linea con le medie stagionali o leggermente sopra.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera