Con l’ingresso sul Mediterraneo centrale dei due impulsi instabili, uno proveniente dal Nord Atlantico e uno dall’entroterra algerino, sull’Italia e sui bacini che la circondano si è insediata una circolazione ciclonica attiva a tutte le quote, a cui si associano una nuvolosità diffusa e delle precipitazioni.
Come sempre accade quando le nostre latitudini diventano «area depressa» e sono gradualmente circondate da un campo di pressione più elevato, il mulinello di nubi e fenomeni si attenua lentamente e insiste sulle stesse zone per alcuni giorni. Vale a dire che lo stato del tempo, partendo da pronunciate condizioni di instabilità come quelle che avremo fino a domenica, tenderà gradualmente a migliorare passando allo stato di variabilità man mano che si consumerà l’aria fredda presente in quota e di conseguenza diventeranno sempre meno diffusi e più deboli i moti ascendenti.
La previsione del campo di geopotenziale a 500 hPa mediata tra oggi e il 10 maggio mostra proprio l’isolamento del vortice che tenderà a mostrarsi attivo soprattutto in media troposfera sulla verticale del Centro-Sud e l’espansione anticiclonica da ovest pronta a guadagnare terreno sull’Europa occidentale, specie a partire da lunedì 9 maggio.
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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera