Nell’ultima analisi proposta sulla linea di tendenza a lungo termine ci eravamo lasciati descrivendo la probabile formazione di una profonda ed ampia saccatura che intorno al 25 novembre si sarebbe dovuta formare lungo i meridiani passanti per l’Europa centro-occidentale. Abbiamo lasciato alla modellistica numerica tre giorni di tempo per ricalcolare l’evoluzione e oggi ci apprestiamo a vedere se ci sono elementi prognostici più robusti per continuare l’analisi e fornire così qualche dettaglio in più su ciò che potrebbe accadere negli ultimi giorni di questo mese. Possiamo allora dire che si conferma il cambio di circolazione a scala continentale dalla metà della prossima settimana, impostato da una poderosa rimonta in Oceano Atlantico dell’anticiclone delle Azzorre e da una profonda saccatura di origine artica che si allungherà verso l’Europa centro-meridionale: queste due figure bariche costruiranno insieme un canale che permetterà all’aria fredda di scivolare verso le basse latitudini (fig. 1).
Con gli aggiornamenti attuali sappiamo inoltre che il settore meridionale di questa saccatura (saccatura principale), in arrivo a metà settimana all’altezza delle Isole Britanniche, aggancerà la circolazione di bassa pressione che nei prossimi giorni interesserà la penisola iberica (saccatura periferica) e che coinvolgerà gradualmente anche il tempo della nostra penisola tra domenica 21 e martedì 23: l’unione delle due circolazioni causerà probabilmente un tipo di tempo prevalentemente perturbato sull’Italia nelle giornate di mercoledì 24 e giovedì 25, quando le nostre regioni si troveranno ancora esposte al richiamo di aria mite, umida e instabile proveniente in quota dai quadranti sud-occidentali.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera