Il tempo di questi giorni e quello che ci accompagnerà anche nei prossimi può essere un chiaro esempio di come, per comprendere la dinamica atmosferica che influenza le condizioni meteorologiche anche di casa nostra, sia necessario ampliare lo guardo oltre i confini nazionali per avere un quadro il più completo possibile degli attori più importanti che recitano sul palcoscenico europeo. Sebbene il Mediterraneo sia infatti ormai da tempo sede di una circolazione ciclonica di lungo corso che ha dispensato piogge anche abbondanti soprattutto sulle nostre due Isole Maggiori, è errato pensare che solo per questo aspetto l’autunno abbia ingranato la marcia perché ciò che sta mancando a grande scala è un abbassamento di latitudine del flusso perturbato atlantico che si mantenga costante nel tempo. La situazione prevista in quota, a 500 hPa, per domenica sera (fig. 1) non lascia dubbi su quale sia la figura barica dominante sul nostro continente: un vasto campo di alta pressione che dall’Oceano Atlantico si estenderà fino alla penisola scandinava e che costringerà la circolazione ciclonica principale legata alla depressione d’Islanda a pilotare i sistemi perturbati verso le alte latitudini. Sul Mediterraneo, invece, sarà in azione la formazione di una nuova goccia fredda che proprio in questo fine settimana di staccherà dalla sezione periferica di una saccatura capace di bucare temporaneamente il canale anticiclonico di cui sopra. Questo nuovo impulso instabile in ingresso sul nostro bacino dall’Europa centrale scompaginerà l’assetto barico sui nostri mari, dettato fino a questo momento dalla circolazione ciclonica che da più giorni è rimasta bloccata in posizione quasi stazionaria tra le Isole Baleari e la Sardegna e che, per comodità, chiamiamo B1 (fig. 2, a sinistra). L’ingresso dal Golfo del Leone di aria più fresca che seguirà questo impulso genererà infatti un nuovo minimo al suolo B2 tra il Mar di Corsica e la Costa Azzurra che accompagnerà il passaggio della nuova perturbazione, destinata a interessare durante il fine settimana soprattutto il Nord, il versante tirrenico settentrionale e la Sardegna. Non sarà però solo una la conseguenza che la goccia fredda produrrà sullo stato futuro del nostro tempo perché la graduale estensione del suo raggio d’azione verso l’entroterra algerino, tunisino e libico incentiverà la risalita della corrente a getto subtropicale lungo il fianco sud-orientale del vortice presente alle quote superiori. Dalle prime elaborazioni dei modelli numerici risulterà a questo punto possibile la formazione e la risalita di un nuovo minimo al suolo che chiamiamo B3 e che tra domenica sera e lunedì mattina potrebbe già portarsi sul tratto di mare a sud dell’isola di Malta. Come è bene evidenziato anche nella carta del tempo prevista proprio per domenica sera (fig. 2, a destra), a questa piccola nuova depressione di natura nord-africana potrebbe associarsi la formazione di un fronte caldo la cui evoluzione, nel caso dovesse essere confermato l’innesco, dovrà essere seguita nei prossimi aggiornamenti per i risvolti che potrebbe avere sulle condizioni meteorologiche dell’area ionica. Si osservi che sulla medesima carta del tempo compare anche la posizione degli altri due minimi che, seppur non particolarmente intensi, evidenziano comunque il “traffico ciclonico” che caratterizzerà il bacino centro-occidentale del Mediterraneo.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera