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Scritto da Andrea Corigliano Giovedì 07 Gennaio 2021 18:00

PEGGIORAMENTO DEL WEEK-END È IN FORMAZIONE: IN ARRIVO NON SOLO PRECIPITAZIONI, MA ANCHE UN MARCATO DIVARIO TERMICO TRA NORD E SUD

Situazione in atto il 7 Gennaio 2021Tra l’arcipelago delle Isole Canarie e il Mare di Alboran si è attivata nella notte scorsa un’area frontogenetica che sta costruendo la perturbazione responsabile del peggioramento del tempo destinato a interessare la nostra penisola nel corso del fine settimana (figura 1). Due minimi disposti a occhiale stanno infatti lentamente impostando la circolazione dei due flussi di masse d’aria di diversa natura che per ora si limitano a scorrere parallelamente l’uno all’altro senza invadere il campo avversario e quindi senza costruire, per il momento, una propria superficie frontale che rimandi al ramo caldo e al ramo freddo della perturbazione stessa. In Atlantico, invece, una distribuzione sempre settentrionale del campo di alta pressione facente capo all’Anticiclone delle Azzorre richiamerà dalle alte latitudini un altro impulso di aria fredda, di origine artico-marittima, destinato nelle prossime ore a interessare le Isole Britanniche.

Come ci mostra la seconda figura, tra sabato 9 e domenica 10 gennaio il sistema perturbato attraverserà la fase di maturità perché, grazie al passaggio in quota del ramo della corrente a getto che funzionerà come un gigantesco aspirapolvere, le due masse d’aria dalle caratteristiche termodinamiche così diverse inizieranno a fronteggiarsi l’un l’altra come due eserciti schierati in battaglia. Sotto le disposizioni impartire da una figura di bassa pressione prevista in approfondimento nella giornata di sabato (pressione in calo fino a circa 996 hPa) e in avvio di colmamento nella giornata di domenica (pressione in aumento fino a circa 1004 hPa), l’aria fredda tenderà infatti a muoversi verso le zone dove era presente aria calda mentre quest’ultima si comporterà in maniera opposta.

Nelle ventiquattro ore comprese tra il primo pomeriggio di sabato 9 e il primo pomeriggio di domenica 10, la circolazione ciclonica dovrebbe muoversi con il proprio centro lungo una direttrice che collegherebbe le Baleari al Tirreno centro-settentrionale, con il fronte caldo (FC) previsto traslare verso levante passando dal Centro-Sud all’area balcanica e quello freddo (FF) previsto entrare da ovest, con direzione sempre il Centro-Sud, dopo essersi posizionato sabato tra il Mare di Sardegna e l’entroterra algerino, fin nel cuore del deserto del Sahara. Come avevamo accennato nell’ultima analisi, l’area in cui il contrasto termico tra le due masse d’aria risulterà più acceso saranno le regioni centrali e la Sardegna e infatti proprio su queste zone si conferma la fenomenologia più intensa e diffusa, con nevicate abbondanti in Appennino.

Ci aspettiamo invece un coinvolgimento più blando, con precipitazioni meno significative, sulle estreme regioni meridionali mentre per quanto riguarda il Nord Italia risulterà molto probabile un generalizzato aumento della nuvolosità, ma per quanto riguarda la localizzazione delle precipitazioni sussistono ancora lievi incertezze, specie per le aree che si trovano a nord dell’asta del Po. A sud di questa linea di confine possiamo ad oggi ritenere discretamente probabile il coinvolgimento dei settori padani prospicienti all’area appenninica, dove si potrebbero avere nevicate anche a quote pianeggianti: basso Piemonte, entroterra ligure ed Emilia sarebbero i settori più favoriti perché qui continuerà indisturbato l’afflusso di aria particolarmente fredda in scorrimento sul quadrante settentrionale della circolazione ciclonica.


Carta del tempo prevista per il 9 e il 10 gennaio 2021
Temperatura a 850hPa e anomalia previste per il 10 Gennaio 2021
Le conseguenze del movimento delle due masse d’aria richiamate dal centro depressionario saranno senz’altro un elemento estremamente importante e curioso di questo peggioramento perché tra sabato e domenica l’Italia sperimenterà un divario termico davvero notevole tra le regioni settentrionali e quelle meridionali (figura 3). Se le prime vedranno infatti scorrere sulla quota isobarica di 850 hPa isoterme che si spingeranno fino a 6-7 °C sottozero in prossimità dello spartiacque appenninico perché qui si addosserà l’aria fredda, le seconde vedranno alla stessa quota risalire dall’entroterra nord africano isoterme dai valori decisamente più elevati, fino a 16-18 °C lungo le coste ioniche: saltando sui paralleli che passano per l’Italia si andrà quindi da condizioni prettamente invernali caratterizzate da un’anomalia negativa di temperatura fino a 5-7 °C a condizioni prettamente primaverili caratterizzate da un’anomalia positiva di temperatura che potrebbe spingersi fino a 13-15 °C. In altre parole, a circa 1500 metri di quota tra la Pianura Padana e l’area ionica ci potrebbero essere fino a 20-25 °C di differenza: al suolo il divario sarà leggermente inferiore, ma comunque notevole.

Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!

Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera