Avevamo detto che la circolazione ciclonica isolatasi a goccia fredda sulla penisola iberica sarebbe stata la responsabile del ritorno delle piogge su una buona parte dell’Italia in questo fine settimana. Agevolata dalla spinta di una nuova saccatura nord-atlantica in avvicinamento alle coste sud-occidentali europee, dove con il suo settore meridionale andrà a definire una nuova circolazione chiusa di bassa pressione a tutte le quote che rimarrà semistazionaria in questa posizione, nelle ultime 24 ore il sistema ciclonico ha iniziato a muoversi verso levante portando un aumento generalizzato della nuvolosità sul Mediterraneo centro-occidentale, una prima intensificazione delle correnti sciroccali sui nostri mari di ponente centro-meridionali e le prime precipitazioni sulle coste orientali sarde.
L’evoluzione del sistema prevista per sabato 28 novembre (figura 1), vedrà il minimo dal valore centrale di circa 1000 hPa collocarsi nel primo pomeriggio tra le Isole Baleari e la Sardegna: in questo modo, sfruttando il gradiente-pendio barico attivo sul fianco destro della depressione, il richiamo dei venti di scirocco destinati a interagire con i rilievi esposti a tale flusso risulterà piuttosto intenso. Di conseguenza il sollevamento orografico, unito principalmente a condizioni di marcata instabilità atmosferica attivate dall’ingresso di un’avvezione di vorticità ciclonica, produrrà precipitazioni di una certa consistenza laddove l’interazione flusso-orografia risulterà ancora una volta ben impostato: la costa orientale della Sardegna, quella meridionale e orientale della Sicilia e la costa meridionale della Calabria saranno probabilmente le aree in cui nella giornata di domani potrebbero registrarsi localmente cumulate di pioggia abbondanti o molto abbondanti.
Domenica 29 novembre (figura 2), la circolazione depressionaria si muoverà ancora verso levante e inizierà gradualmente ad attenuarsi, come viene testimoniato dalla previsione di un aumento dei valori del campo barico. Sebbene permarranno ancora condizioni di marcata instabilità, si andrà comunque incontro a un miglioramento a partire dalla Sardegna dove avremo l’ingresso di correnti settentrionali. L’azione perturbata tenderà invece a interessare in modo particolare l’area ionica dalla Calabria alla Puglia, dove transiterà il fronte freddo associato al trasporto dell’aria più fresca isolatasi nel centro del vortice. L’impostazione della circolazione richiamerà inoltre correnti più fresche dalla regione balcanica che in questo caso solleciteranno lo sviluppo di nubi e di precipitazioni soprattutto sui pendii orientali di Abruzzo e Molise.
Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera