L’evoluzione meteorologica attesa nei prossimi sette giorni sul Mediterraneo e sull’Europa centro-occidentale potrebbe delineare un cambiamento dello stato del tempo verso quel dinamismo atmosferico che novembre ci ha negato. L’ultimo mese dell’autunno meteorologico, come abbiamo potuto osservare, è stato infatti dominato da un campo anticiclonico che ha permesso solo a due perturbazioni degne di tale nome di attraversare la nostra penisola, accompagnandosi peraltro a circolazioni cicloniche di modesta entità subito incalzate da un nuovo aumento dei valori del campo barico da ovest.
Entro domenica 29 novembre, tuttavia, sullo scacchiere europeo l’atmosfera posizionerà molto probabilmente tre pedine chiave che potrebbero dapprima destabilizzare e poi scardinare proprio quella stabilità atmosferica che alle nostre latitudini ha dominato la scena delle ultime settimane. Tenendo conto del grado di affidabilità attuale degli scenari calcolati dalla modellistica numerica, cerchiamo allora di descrivere a grandi linee l’evoluzione che a potrebbe far cambiare il nostro stato del tempo, facendolo virare verso condizioni più dinamiche e magari consone all’avvio dell’interno meteorologico, il cui debutto è come sempre fissato per il 1° dicembre.Attualmente, l’attore più importante che è salito sul palcoscenico europeo e su cui dobbiamo puntare i riflettori è una saccatura alimentata da aria fredda di origine polare marittima in fase di approccio alle coste occidentali del nostro continente.
L’ondulazione, come avevamo già accennato nell’ultimo aggiornamento, evolverà nelle prossime 36-48 ore in una goccia fredda che andrà a posizionarsi tra la penisola iberica e l’entroterra algerino-marocchino, isolando in tal modo una circolazione chiusa di bassa pressione maggiormente definita alle quote superiori. Il taglio della saccatura e la conseguente formazione di questa circolazione ciclonica secondaria avverrà per opera della spinta da ovest dell’Anticiclone delle Azzorre, la cui cresta risulterà molto probabilmente schiacciata a sua volta da una nuova ondulazione della corrente a getto che prenderà forma tra il Canada e la Groenlandia tra domani (giovedì 26) e venerdì 27 novembre. Sotto il peso del nuovo cavo d’onda in costruzione, questo impulso anticiclonico dovrebbe però trovare la forza di raggiungere la penisola scandinava e di staccare da qui un nucleo di aria artica, spingendolo verso il continente. Siamo così arrivati al quadro sinottico previsto per le prime ore di sabato 28 novembre e qui delineato in figura 1, in cui si riconoscono la goccia fredda (a) sul Mediterraneo occidentale, il nucleo freddo (b) sul settore più occidentale del bassopiano sarmatico e la nuova saccatura nord atlantica in avvicinamento all’Europa sud-occidentale.
Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera