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Scritto da Andrea Corigliano Sabato 07 Novembre 2020 00:00

IN COMPAGNIA DI UN VASTO E TENACE CAMPO ANTICICLONICO ANCORA PER DIVERSI GIORNI, GRAFFIATO DA QUALCHE INFILTRAZIONE DI ARIA UMIDA DA OVEST E DA ARIA MOLTO FREDDA DA EST

La Previsione per l'11-12 Novembre 2020Il mese di novembre, iniziato all’insegna dell’alta pressione, non ha intenzione di abbandonare la vecchia strada per incamminarsi verso nuovi orizzonti atmosferici. Il segnale anticiclonico, infatti, continua ad apparire molto chiaro nei calcoli dei modelli numerici anche nella previsione valida per i prossimi giorni, almeno fino a quando l’attendibilità dello stato futuro del tempo risulta sufficientemente attendibile e quindi credibile: basandoci sulle elaborazioni attuali, questo limite temporale appare oggi fissato a una scadenza di una settimana o poco più.

Nei prossimi 8-9 giorni non immaginiamoci, però, un’area di alta pressione che manterrà inalterate tutte le proprie caratteristiche perché, per quanto questa figura barica sia associata alla stabilità e quindi il suo segnale destinato a subire nel complesso poche variazioni con il passare del tempo, il campo subirà fisiologiche oscillazioni nella forma, nei valori barici, nella localizzazione dei massimi al suolo, nella collocazione delle massime altezze di geopotenziale a tutte le quote isobariche e nella natura delle masse d’aria che entreranno in circolazione all’interno della medesima figura.

Se tralasciamo il modestissimo aumento della nuvolosità che tra questa notte e domani interesserà le nostre regioni di Nord-Ovest e la Sardegna con la possibilità di qualche goccia di pioggia confinata alle Alpi occidentali per l’azione marginale di una circolazione ciclonica presente sulla penisola iberica, possiamo focalizzare l’attenzione sull’analisi degli unici due aspetti di (relativo) maggior rilievo che riguarderanno l’evoluzione meteorologica a scala sinottica fino a metà mese: nulla di eclatante, sia chiaro, giusto per far notare le fisiologiche oscillazioni del segnale anticiclonico che abbiamo appena accennato. La prima nota riguarda la configurazione sinottica prevista tra mercoledì 11 e giovedì 12 novembre (figura 1). Come si può osservare, l’Europa sarà molto probabilmente interessata da un vasto campo anticiclonico che prenderà forma al suolo all’interno di un’ondulazione del flusso perturbato atlantico, confinato per lo più alle sole Isole Britanniche.

La disposizione del suo asse da nord-ovest verso sud-est farà così scivolare aria gelida verso la Russia, interessata da una depressione artica in espansione dal Mare di Kara. Dalla parte opposta rispetto all’asse, cioè dove il flusso si orienterà da sud-est verso nord-ovest, il campo di alta pressione tenderà ad attenuarsi e, pur mantenendo valori barici al suolo abbastanza elevati perché compresi tra i 1022 e i 1025 hPa, risulterà scalfito in quota da infiltrazioni di aria umida di origine atlantica che interesseranno probabilmente l’Europa centrale e che, in modo più marginale, potrebbero interessare anche le nostre regioni: per i giorni centrali della settimana dovremmo quindi tenere conto di un probabile aumento della nuvolosità ancora da definire, associata forse a qualche goccia di pioggia che magari andremo a cercare con il lanternino nei prossimi aggiornamenti.


La Previsione attesa per metà Novembre 2020La seconda nota riguarda invece l’evoluzione di questa configurazione attesa per metà mese (figura 2). Non avremo sostanziali variazioni perché il campo anticiclonico resterà ben saldo al proprio posto e tenderà a rinforzarsi estendendo probabilmente la propria influenza dall’entroterra nord africano alla Russia occidentale.

Se al suolo i valori di pressione si distribuiranno lungo un pendio inclinato da sud-ovest verso nord-est con i massimi anche superiori ai 1035 hPa sull’Europa orientale, in quota sarà possibile apprezzare quali saranno le due componenti che formeranno la struttura: osservando infatti le altezze di geopotenziale a 500 hPa, è bene evidente la componente dinamica sull’area mediterranea centro-occidentale che sarà inglobata all’interno un modesto promontorio subtropicale di matrice nord-africana e una componente che inizierà probabilmente ad assumere una natura termica sull’Europa orientale per via della persistenza di aria molto fredda affluita nei giorni precedenti.

Sarà proprio questa seconda componente che potrebbe avviare un raffreddamento dell’area balcanica per il richiamo di correnti da nord-est, veicolate dal gradiente barico impostato dal campo anticiclonico. In questo complesso intreccio della dinamica delle masse d’aria, l’Italia per il momento dovrebbe trovarsi nel mezzo: sarà quindi interessante seguire passo dopo passo, nei prossimi aggiornamenti, l’evoluzione di questa situazione.Buona domenica a tutti i lettori.

Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!

Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera