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Scritto da Andrea Corigliano Domenica 01 Novembre 2020 00:00

PRIMA SETTIMANA DI NOVEMBRE IN COMPAGNIA DI UN ANTICICLONE APPENA SCALFITO DALLE CORRENTI ATLANTICHE

Situazione in quota prevista per il 4 Novembre 2020L’ultimo mese dell’autunno meteorologico prende il via all’insegna di cieli grigi su gran parte della penisola dove sono presenti nubi basse, foschie dense e nebbie che si presentano più fitte e diffuse durante le ore più fredde della giornata, specie al Centro-Nord.

Non è una novità osservare questo tipo di tempo in condizioni anticicloniche perché l’alta pressione, in particolare durante il semestre freddo, porta con sé anche condizioni favorevoli al ristagno dell’aria umida e degli inquinanti nei bassi strati dell’atmosfera all’interno dello strato limite planetario (PBL) che identifica lo spessore dell’inversione termica all’interno della quale è presente aria più fredda sormontata da aria più calda.

Si tratta di un equilibrio assolutamente stabile per l’atmosfera che è destinato a non subire sostanziali variazioni anche nei prossimi giorni, almeno fino alla fine della prima settimana di questo nuovo mese. Le uniche note da evidenziare nella configurazione sinottica prevista riguardano infatti un parziale cedimento del campo di alta pressione solo sulle coste sud-occidentali europee per l’inserimento di una modesta saccatura artica la cui parte meridionale è prevista allungarsi fino alle coste marocchine tra martedì 3 e mercoledì 4 novembre.

Questa ondulazione del flusso perturbato atlantico avrà effetti alquanto limitati sull’Italia perché solo le nostre regioni settentrionali risentiranno di un’intensificazione del richiamo umido meridionale che potrebbe portare piogge per lo più deboli specie al Nord-Ovest e sulla fascia alpina e prealpina con nevicate sempre deboli solo oltre i 2000-2200 metri, mentre altrove la situazione non è destinata a cambiare di molto.

La saccatura non evolverà verso levante perché risulterà letteralmente schiacciata da una possente rimonta dell’Anticiclone delle Azzorre in pieno Oceano Atlantico che tra giovedì 5 e venerdì 6, piegandosi con la propria cresta verso nord-est, reciderà di netto l’alimentazione proveniente dal circolo polare per isolare in prossimità della penisola iberica una circolazione chiusa di bassa pressione a tutte le quote.

Il flusso perturbato atlantico tornerà così a sfilare alle alte latitudini sotto la spinta di un’impetuosa corrente a getto, mentre sull’Europa centro-settentrionale si andrà strutturando un campo anticiclonico che vedrà i propri massimi al suolo, prossimi ai 1035 hPa, collocarsi tra la Germania e la Polonia. Se anche in questo contesto sinottico desideriamo cogliere un elemento di nota per la dinamica del tempo attesa alle nostre latitudini, possiamo evidenziare tra giovedì 5 e venerdì 6 il probabile ingresso da est di aria un po’ più fresca in quota sulla Pianura Padana, in scorrimento lungo il bordo meridionale dell'area di alta pressione.


Situazione in quota prevista per il 6 Novembre 2020
Se allunghiamo l’orizzonte temporale della previsione e cerchiamo ora di spingerci ancora un po’ più in là, osservando l’indice di attendibilità è possibile per il momento dare credito solo a un indebolimento della struttura anticiclonica che è prevista anche allontanarsi verso levante entro la fine della prima decade di novembre. Restano invece ancora confuse le sorti del segnale perturbato atlantico che potrebbe interagire con la goccia fredda semistazionaria a ovest della penisola iberica, ma al momento sono poco chiare le modalità con cui questa interazione potrebbe verificarsi. Di conseguenza, sono ancora meno chiari gli sviluppi che questo possibile scenario, se fosse confermato, potrebbe avere sul tempo di casa nostra.

Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!

Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera