Il promontorio nord africano ha con oggi raggiunto l’apice della propria espansione e della propria potenza, sia in termini di alte altezze di geopotenziale, sia in termini di avvezione di aria calda in arrivo dall’entroterra sahariano. A partire dalle prossime ore la cupola inizierà a indebolirsi a partire dalle regioni settentrionali, sotto l’azione del flusso atlantico che in questo momento sta accompagnando il passaggio di una perturbazione sull’Europa centrale. Sul Nord Italia l’aria più fresca legata al cambio di circolazione inizierà a scorrere al di sopra dell’aria calda preesistente nella giornata di domani (domenica 23 agosto), attivando in questo modo condizioni di instabilità che si manifesteranno con la formazione di rovesci e di temporali. Come spesso accade in questo tipo di dinamica in cui lo stato instabile dell’atmosfera non è associato ad una configurazione sinottica ben costruita e delineata, la localizzazione dei fenomeni temporaleschi risulta meno predicibile e quindi soggetta a maggiore incertezza. D’altro canto, il temporale è per sua natura un evento circoscritto nel tempo e nello spazio e se la sua formazione avviene poi in un contesto instabile non propriamente definito è possibile incappare in incongruenze anche significative tra modelli circa le aree in cui i fenomeni potrebbero formarsi. Ecco perché colgo questa occasione per mostrare a voi lettori due previsioni per domani elaborate da due modelli diversi ad area limitata: una proviene dai calcoli su base del modello europeo ECMWF (in alto a sinistra) e l’altra su base del modello americano GFS (in alto a destra).
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera