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Scritto da Andrea Corigliano Venerdì 21 Agosto 2020 00:00

PRIMI SEGNALI ANCORA INCERTI SU UNA POSSIBILE BURRASCA DI FINE ESTATE TRA IL 27 E IL 30 AGOSTO

Scenario atteso tra il 27 e il 30 Aprile 2020Iniziamo a parlarne non tanto per elaborare una linea di tendenza con così largo anticipo, ma per mettere sul piatto i primi elementi utili per comprendere la possibile evoluzione attesa proprio per gli ultimi giorni di questo mese, orientativamente tra il 27 e il 30 agosto. L’analisi della previsione media di ensemble elaborata dal modello americano propone infatti, per l’Europa occidentale, una configurazione sinottica in media troposfera che se dovesse essere confermata nei prossimi aggiornamenti non lascerebbe alcun dubbio sul fatto che si tratti della “burrasca di fine estate”, cioè di quell’evento atmosferico che di solito dà il via al declino della bella stagione. L’elemento saliente che farebbe propendere verso uno scenario di rottura stagionale sarebbe un significativo calo delle altezze di geopotenziale fin sul Mediterraneo centro-occidentale per il possibile ingresso di una saccatura, vale a dire di una strutturata circolazione ciclonica legata alle ondulazioni del flusso perturbato atlantico. In particolare, un primo significativo arretramento dell’isoipsa di 5760 metri (indicata con la linea rossa) – valore oltre il quale è consuetudine ritenere che le altezze di geopotenziale siano di stampo estivo – lascerebbe propendere per un considerevole apporto di aria fresca di origine atlantica in parte anche verso il Mediterraneo, con la conseguente formazione di un’area depressionaria non solo in quota, ma anche nei bassi strati.


Se la previsione media qui descritta fosse confermata, si tratterebbe quindi del primo affondo atlantico in grado di destabilizzare in modo significativo le condizioni meteorologiche anche alle nostre latitudini. Però, a causa della distanza temporale a cui la modellistica ha calcolato questo possibile scenario – siamo a 7-9 giorni – non possiamo ancora considerare affidabile il quadro sinottico perché è passibile di modifiche che potrebbero essere anche sostanziali a tal punto da ridurre la forza del segnale perturbato qui presente, rendendolo quindi meno incisivo. L’inaffidabilità che ancora aleggia su questo scenario medio è infatti ben indicata dalle due aree in giallo circolettate, di cui una è presente proprio a ovest del nostro continente. Ebbene, quello sfondo dal colore “caldo” che si sovrappone alla previsione media che abbiamo descritto suona come un campanello d’allarme che ci avvisa di stare attenti nel sciogliere la prognosi perché soprattutto in queste due aree evidenziate la configurazione barica mostra incertezze non trascurabili. In altre parole e sintetizzando, il segnale di un cambiamento del tempo verso fine mese comincia a comparire tra le soluzioni della modellistica numerica, ma è ancora ignota quell’intensità del segnale in grado di farci comprendere se potremmo essere di fronte a una vera e propria burrasca di fine estate o a un passaggio instabile meno incisivo. Per conoscere l’epilogo non ci resta che vedere come i prossimi aggiornamenti correggeranno la previsione, fino ad arrivare al momento in cui la diminuzione dell’incertezza ci dirà che possiamo sciogliere la prognosi in modo definitivo.

Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!

Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera