È noto che il grande caldo sul Mediterraneo può essere portato solo dal promontorio nord africano, cioè da quella figura barica che ha radici nell’entroterra sahariano e che da qui attinge masse d’aria, di origine subtropicale continentale, pilotate poi verso le nostre regioni.
Se il raggiungimento di temperature particolarmente elevate è comune a tutte le ondate di calore, diversa è la dinamica atmosferica che va a costruire ogni fase meteorologica facente capo a questo campo anticiclonico presente soprattutto alle quote superiori perché un sistema così complesso come l’atmosfera può raggiungere lo stesso risultato dal punto di vista termico in modi diversi.
Per questo motivo, ritengo che possa essere interessante proporre in questo articolo come andrà costruendosi in 72 ore il marchingegno atmosferico che porterà sull’Italia la prima ondata di caldo di questa stagiona estiva.
Dovendo trattare di un’avvezione di masse d’aria molto calde, cioè del loro trasporto dalla zona di origine alla zona di arrivo, analizziamo la circolazione nella medio-bassa troposfera sulla quota isobarica di 850 hPa (circa 1500 metri), cioè a quella quota a cui siamo soliti osservare anche la temperatura. Partiamo da lunedì 27 luglio per osservare come l’azione congiunta di due centri anticiclonici (A) disposti a occhiale tra le Baleari e l’entroterra algerino-tunisino inizi a richiamare verso il Mediterraneo occidentale l’aria subtropicale continentale dall’entroterra sahariano, come è ben indicato dalle linee di flusso bianche e per comodità di lettura anche dalle frecce rosse.
La circolazione oraria inizierà a prendere in mano le redini del tempo e il trasporto annesso di aria molto calda inizierà così a interessare in modo diretto la Sardegna – dove nelle aree interne si potranno toccare probabilmente picchi fino a 38-39 °C – e a farsi sempre più vicino al settore tirrenico e alla Sicilia dove, sempre nelle aree interne, le temperature massime più elevate potrebbero già spingersi puntualmente fino a 36-37 °C.
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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera