Lo stallo atmosferico portato dalla presenza ingombrante dell’Anticiclone delle Azzorre caratterizzerà molto probabilmente il tempo anche della settimana entrante e ci accompagnerà al giro di boa di un inverno meteorologico che si sta rivelando latitante su tutta l’Europa, come ci viene indicato dal bilancio termico di questa prima parte della stagione in essere che è stata caratterizzata da temperature nettamente superiori alla media climatologica dell’ultimo trentennio. Date queste condizioni, diventa lecito chiedersi se entro la fine di questo mese l’atmosfera abbia in serbo un cambiamento di circolazione tale da far entrare il Mediterraneo in una fase meteorologica più dinamica e più fredda. Per rispondere a questa domanda dobbiamo vagliare le ipotesi calcolate a lungo termine e vedere se è possibile scorgere, tra i meandri del caos atmosferico, qualche timido segnale che vada in questa direzione, in modo da poterlo poi eventualmente seguire passo dopo passo fino a dettagliarlo sempre più nel caso il segnale stesso si dovesse irrobustire nei prossimi aggiornamenti.
Guardando allora per esempio fino alla data di scadenza dei 10 giorni (siamo al 22 gennaio), si può notare come il centro di calcolo europeo ECMWF abbia oggi elaborato per tale data uno scenario deterministico (immagine a sinistra) in cui si riconosce molto bene la forma di un’ondulazione del flusso qui evidenziato per comodità dalla linea in grassetto tratteggiata, con la cresta e il cavo dell’onda che diventano rispettivamente sede dell’espansione dell’Anticiclone delle Azzorre (A) verso le alte latitudini e dell’allungamento verso l’Europa centrale di una saccatura artica (B), alimentata da aria gelida. A questo punto, sappiamo che la descrizione sinottica di questa configurazione barica è fine a se stessa e che a oggi non può rappresentare in alcun modo una previsione attendibile per il 22 gennaio, vista la distanza temporale che ci separa ancora da questa data. Cerchiamo, però, di cogliere in questo scenario tre segnali su cui poter lavorare da ora in poi in chiave probabilistica: la presenza di un’ondulazione del flusso (si veda sempre la linea tratteggiata in grassetto), una spinta meridiana dell’anticiclone delle Azzorre (A) e la presenza di una vasta depressione artica nei pressi della penisola scandinava (B).