Con il passaggio della perturbazione odierna, accompagnata ancora una volta da venti tempestosi che hanno investito in modo particolare il Centro-Sud, si chiude una fase meteorologica caratterizzata dal netto dominio delle correnti perturbate. Nei prossimi giorni ci incammineremo molto probabilmente verso una fase atmosferica più stabile legata ad una parziale rimonta dell’alta pressione da ovest che, seppur non avrà la forza di conquistare pienamente l’Italia in quanto i suoi massimi barici al livello del mare resteranno confinati tra la penisola iberica e la Francia, esporrà comunque la nostra penisola al suo fianco orientale e quindi ad una circolazione dai quadranti nord-occidentali richiamati anche grazie alla presenza di un modesto minimo sul Mar Egeo.
Proprio a causa della direzione di provenienza del flusso, nella giornata di Natale si verificheranno con buona probabilità addensamenti anche consistenti sui versanti esteri e sui crinali di confine delle nostre Alpi, dove si verificheranno deboli nevicate da sbarramento orografico che potrebbero spingersi fino a quote collinari. Sul versante padano, invece, il modesto gradiente barico impostato dalla spinta anticiclonica sulla Francia potrebbe determinare venti di föhn nelle valli piemontesi e lombarde: ad oggi non si esclude che il fenomeno possa estendersi in forma debole o al più moderata anche alla pianura.
Il medesimo flusso nord-occidentale determinerà invece condizioni di debole o al più moderata variabilità sulle regioni meridionali dove la nuvolosità, alternata comunque a schiarite, sarà probabilmente associata a precipitazioni da isolate a sparse specie sul versante tirrenico perché, anche il questo caso, le tese correnti di maestrale andranno ad addossare le nubi lungo i pendii sopravvento della catena appenninica. Un’ulteriore spinta dell’anticiclone verso le nostre regioni caratterizzerà invece il tempo del 26 dicembre, Santo Stefano.