Abbiamo iniziato la terza settimana di novembre sotto cieli spesso grigi e terreni ormai saturi su gran parte delle nostre regioni. Dopo un inizio d’autunno che si è mascherato d’estate fino a ottobre, ora stiamo facendo i conti con gli eccessi pluviometrici portati da una fase meteorologica che appare fin troppo consona alla stagione e che ha elargito piogge spesso in misura eccessiva e ben superiori a quelle indicate dai valori climatologici del periodo.
Peraltro, ancora per tutta questa settimana la situazione non è destinata a cambiare di molto rispetto a quanto abbiamo vissuto recentemente perché, seppur con delle differenze rispetto al disegno barico che ci ha interessato negli ultimi sette giorni, resterà ancora aperto quel canale depressionario attraverso il quale l’Oceano Atlantico continuerà a inviare a più riprese le perturbazioni generate dalla vivace attività del Ciclone d’Islanda. Fino al prossimo fine settimana saremo quindi ancora sotto l’influenza del flusso perturbato che troverà nuovamente nelle nostre latitudini l’unica via per evolvere perché impossibilitato a percorrere la strada europea che continua ad essere bloccata, proprio come se fosse un muro invalicabile, da un possente anticiclone di blocco (figura 1).
In particolare, all’interno di questo canale di bassa pressione bisognerà seguire con attenzione l’evoluzione di una complessa circolazione ciclonica che si farà strada da venerdì e che impegnerà soprattutto i settori di ponente nel corso del fine settimana, prima di isolarsi dalla circolazione principale e dirigersi attenuata come “goccia fredda” verso la Sicilia e il Mediterraneo orientale da lunedì. La traiettoria di questo ennesimo sistema ciclonico potrà essere penalizzante soprattutto per le nostre regioni di Nord-Ovest a causa dell’intenso richiamo sciroccale da esso attivato perché la stessa ventilazione calda e umida sud-orientale andrebbe a incentivare su queste zone la caduta di precipitazioni abbondanti e persistenti indotte dallo sbarramento orografico (stau). Si potrebbero quindi creare le condizioni per accumulare ancora ingenti quantitativi pluviometrici: vista la delicatezza della situazione, ritornerò quanto prima sul tema con un aggiornamento specifico.