Siamo probabilmente entrati nella fase più acuta di questa lunga fase di maltempo che ha iniziato gradualmente a prendere piede sul Mediterraneo con l’avvio di novembre.
Le ripetute azioni perturbate provenienti dall’Oceano Atlantico hanno ormai costruito sui mari attorno all’Italia una vera e propria buca, ben rappresentata da una configurazione ciclonica ben strutturata, che ora potrà essere colmata molto lentamente a partire dal momento in cui le correnti atlantiche rallenteranno la spedizione dei sistemi nuvolosi con il loro carico di piogge.
Ci vorrà del tempo affinché questa situazione possa risolversi anche perché l’eventualità di un miglioramento delle condizioni meteorologiche non è ancora nei programmi della dinamica atmosferica almeno per i prossimi cinque giorni. Tutt’altro, invece.
Perché con il sopraggiungere di una nuova e intensa perturbazione a partire dal pomeriggio di domani, giovedì 14 novembre, si avvierà una fase che in gergo tecnico possiamo definire “di blocco”.
In parole povere, in quella buca depressionaria quale è diventato il Mediterraneo la circolazione di bassa pressione si imposterà in modo tale da coinvolgere ripetutamente, con i fenomeni più intensi e organizzati, sempre le stesse aree, cioè quelle regioni che risulteranno continuamente esposte al richiamo umido proveniente in quota dai settori sud-occidentali.