Ora che la porta atlantica si è completamente spalancata, gli occhi sono sempre puntati a nord-ovest per seguire l’evoluzione del probabile nuovo sistema perturbato pronto a entrare sul bacino del Mediterraneo.
Ancora una volta l’immagine satellitare non mente nel delineare i confini di una nuova irruzione di aria fredda di origine polare marittima che, abbassandosi di latitudine fino a interagire gradualmente con l’entroterra nord-africano, plasmerà il tempo della nostra penisola almeno nei prossimi tre giorni con due distinte fasi meteorologiche.
La prima fase si legherà alla formazione di una prima circolazione depressionaria che andrà grosso modo collocandosi sul Mar di Sardegna nella giornata di domani (domenica 10 novembre), a cui sarà associato un modesto peggioramento delle condizioni atmosferiche sui settori occidentali centro-settentrionali della nostra penisola nel corso della giornata di domani.
Fenomeni più intensi e organizzati solo sulla Sardegna, dove appare piuttosto elevata la probabilità di avere temporali localmente anche forti sulla costa occidentale fin dal mattino.
La seconda fase, molto più complessa e dagli effetti più diffusi, si legherà invece alla formazione di una seconda circolazione depressionaria, probabilmente più profonda della precedente, che nel corso di lunedì 11 novembre potrebbe far capolino sulla Tunisia e poi muoversi verso le nostre regioni meridionali.