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Scritto da Andrea Corigliano Mercoledì 01 Maggio 2019 00:00

Fine settimana con esasperato scambio meridiano delle correnti che porterà aria fredda sul Mediterraneo

Previsione emisferica prevista per il 5-6 Maggio 2019Cari amici ben ritrovati. Propongo un breve aggiornamento relativo all’evoluzione prevista tra venerdì 3 e lunedì 6 maggio quando sulla nostra penisola è atteso un cospicuo calo delle temperature per l’arrivo di aria fredda di origine artico-marittima.

Come sono solito fare in questa sede, mi interessa in modo particolare che sia compreso il perché di una dinamica atmosferica che in questa circostanza sarà rilevante per la prima decade di maggio. Vediamo il perché osservando le due immagini in figura. In quella a sinistra è evidenziata la collocazione dei centri di alta e di bassa pressione su scala emisferica in cui si nota, contrassegnato dalla linea gialla, un esteso corridoio anticiclonico che dalla penisola iberica raggiunge la Groenlandia e che da qui si unisce poi a un’altra cellula anticiclonica presente in sede polare.

A destra di questo autentico muro di alta pressione una profonda conca depressionaria, delimitata dalla linea nera, che si allunga dalle regioni polari fino al Mediterraneo. Pensate un po’ che in entrambi i casi parliamo di strutture bariche che si sviluppano lungo una direttrice nord-sud che è lunga circa 4500 km e che fa assumere alla configurazione una collocazione spaziale meridiana davvero esasperata.

Nell’immagine a destra è indicata invece l’anomalia di temperatura a circa 1500 metri. Le aree in rosso, che ricalcano la posizione del campo anticiclonico, indicano l’aria calda subtropicale che salirà dalle basse alle alte latitudini (dove farà molto più caldo del normale) mentre quelle in blu sovrapposte al campo depressionario indicano l’aria fredda che scenderà dalle alte alle basse latitudini (dove farà molto più freddo del normale): l’Italia si troverà lungo questa traiettoria, cioè sul piatto della bilancia che scende sotto il peso dell’aria fredda.



Insieme al calo delle temperature che dovrà essere ancora valutato con maggiore precisione alla luce dei nuovi aggiornamenti che giungeranno nei prossimi giorni, bisognerà valutare anche gli effetti di questa irruzione in sede mediterranea per quanto riguarderà la distribuzione, la persistenza e l’intensità delle precipitazioni associate e la quota delle nevicate su Alpi e Appennini.