Siamo finalmente entrati in una fase primaverile particolarmente dinamica che per il momento è caratterizzata dal passaggio in successione sul Mediterraneo di perturbazioni non più ostacolate, nel loro classico movimento zonale (cioè da ovest verso est), dalla fascia anticiclonica subtropicale.
L’alta pressione che ora ha in mano il controllo della situazione meteorologica a scala europea si trova sul Nord Atlantico e colloca i suoi massimi di 1035 hPa nei pressi dell’Islanda: se fino a questo momento la sua posizione così settentrionale la permesso che le nostre latitudini venissero attraversate dal flusso perturbato atlantico, nei prossimi giorni un suo spostamento verso levante farà entrare sul palcoscenico europeo anche un altro attore. E si sa che quando gli attori in una scena sono più di uno, lo spettacolo diventa ancor più interessante da seguire.
Che cosa succederà? Lo spostamento dei massimi di pressione verso la penisola scandinava agevolerà, a partire da dopodomani (giovedì 11), la discesa di un nucleo di aria molto fredda, di origine artico-continentale, che raggiungerà i settori centrali europei dove apporterà un serio colpo di coda invernale, caratterizzato da temperature a 850 hPa oscillanti tra -5 e -8 °C.
Nel frattempo, le latitudini mediterranee saranno raggiunte da una nuova perturbazione atlantica che tra domani (mercoledì 10) e dopodomani (giovedì 11) porterà nuove precipitazioni sulla maggior parte delle nostre regioni.Dai calcoli della modellistica numerica appare alquanto probabile che questi due sistemi, cioè quello atlantico e quello artico, possano interagire tra di loro a partire da venerdì 12 e determinare così la formazione di una vasta goccia fredda alle quote superiori in cui andrebbero a confluire due tipi di masse d’aria: quella artica che continuerà il suo movimento verso la Francia e quella più temperata sull’Italia, con le regioni settentrionali al confine tra i due tipi di circolazione.