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Scritto da Andrea Corigliano Giovedì 14 Febbraio 2019 17:00

CALMA QUASI PIATTA ALMENO FINO A METÀ DELLA PROSSIMA SETTIMANA.

Situazione alle ore 13 del 14 febbraioL’immagine satellitare relativa al primissimo pomeriggio di oggi, giovedì 14 febbraio, ci mostra una situazione atmosferica che è lenta nell’evoluzione e che quindi possiamo definire quasi statica: come possiamo osservare tutta l’Europa centro-occidentale, compreso il bacino del Mediterraneo, si trova all’interno di una campana anticiclonica che pone i suoi massimi di pressione al suolo, intorno ai 1035 hPa, a cavallo dell’arco alpino. Questa vasta e forte struttura di alta pressione è alimentata alle quote superiori da aria mite proveniente dall’entroterra nord africano ed è stretta ai lati da due conche depressionarie (saccature) alimentate invece da aria fredda. Tra domani (venerdì 15) e sabato 16 la saccatura che si allunga dai paesi orientali europei al Mar di Levante estenderà ancora marginalmente la propria influenza alle nostre estreme regioni meridionali portando qualche isolato fenomeno di instabilità, prima che lo spostamento verso est dell’intera struttura anticiclonica previsto per domenica stabilizzi l’atmosfera anche al Sud. Durante questa evoluzione, tuttavia, l’area di alta pressione mostrerà molto probabilmente timidi segnali di indebolimento perché ad un calo delle altezze di geopotenziale alle quote superiori corrisponderà anche al suolo una diminuzione del campo barico che dagli attuali massimi intorno ai 1035 hPa passerà probabilmente a valori intorno ai 1025 hPa. Questo cambiamento sarà impercettibile sullo stato del tempo dell’Italia se si esclude il probabile ritorno di qualche nebbia o foschia densa specie di notte e al primo mattino nelle pianure interne e nelle valli. All’inizio della prossima settimana questa modesta variazione di scenario a scala sinottica darà probabilmente modo ad una debole saccatura atlantica di approdare sul Mediterraneo occidentale, ma anche in questo caso gli effetti sul tempo della nostra penisola potrebbero essere minimi e limitati a un aumento irregolare di nuvolosità sterile specie sulle nostre regioni di ponente. La situazione non sarebbe quindi destinata a sbloccarsi nemmeno in futuro perché, dando credito all’evoluzione a lungo termine, da metà della prossima settimana il campo anticiclonico potrebbe tornare nuovamente a intensificarsi in quota come al suolo. Al momento, però, sussistono incertezze su quanto possa essere ampio il raggio d’azione dell’area di alta pressione: la modellistica numerica infatti lascia intendere che alcune soluzioni sono propense a escludere le regioni meridionali e il settore adriatico centrale dall’avere condizioni atmosferiche improntate alla conclamata stabilità: bisognerà quindi aspettare ancora qualche aggiornamento per avere un quadro evolutivo più chiaro e affidabile sotto questo aspetto.


In questo contesto meteorologico le temperature massime sono quelle che ovviamente risentono maggiormente dell’anomalia di questa circolazione atmosferica perché, specie al Centro-Nord e in Sardegna, sono destinate a restare su valori al di sopra della media del periodo. Oggi (giovedì 14), per esempio, le temperature raggiunte nel primo pomeriggio sul versante occidentale dell’Italia sono state tra i 4 e i 7 °C oltre la media climatica della seconda decade di febbraio. Ecco quale valore e relativa anomalia tra parentesi: Torino 15 °C (+6 °C), Milano 14 °C (+5 °C), Piacenza 14 °C (+6 °C), Firenze 17 °C (+5 °C), Grosseto 19 °C (+6 °C), Perugia 18 °C (+7 °C) e Roma 18 °C (+4 °C).