Negli ultimi tre giorni l’Italia è stata interessata da correnti molto fredde provenienti dall’artico che hanno determinato un sensibile calo delle temperature e nevicate, a tratti con accumuli anche lungo la costa, su buona parte delle nostre regioni centro-meridionali: in particolare, data la provenienza nord-orientale del flusso, è stato il versante adriatico a dover sperimentare la fenomenologia più consistente e organizzata. È bastata una situazione prettamente invernale, limitata nel tempo e nello spazio, per leggere comunque sul quotidiano “Il Messaggero” del 5 gennaio la seguente notizia: “Il freddo di questi giorni allontana i timori del riscaldamento globale” (prima figura). Facciamo notare che non siamo di fronte a un’informazione corretta, bensì a una notizia che contiene errori anche grossolani dal punto di vista scientifico e che purtroppo non è nuova nel mondo dell’informazione perché, anche nel passato più recente, il quotidiano “Libero” ha lasciato intendere ai suoi lettori che il riscaldamento globale non esiste solo perché a fine agosto una nevicata aveva interessato l’arco alpino nord orientale a quote piuttosto basse per il periodo (ma non eccezionalmente basse), a causa di un’irruzione di aria molto fresca che sanciva il passaggio della cosiddetta “burrasca di fine estate”. Per la precisione, il 27 agosto 2018, si leggeva così: “C’è talmente caldo che nevica a Cortina. Il meteo smonta le balle sul riscaldamento globale” (figura sotto). Quali sono gli errori di fondo contenuti in questo tipo di informazione? Il primo è che si confonde il “tempo meteorologico” con il “clima” e il secondo riguarda la comparazione tra scale spaziali diverse perché un fenomeno “locale” viene paragonato a un fenomeno “globale”. Vediamo di spiegare più dettagliatamente di che cosa si tratta. Innanzitutto, si definisce “tempo meteorologico” la successione giornaliera delle condizioni atmosferiche che si verificano in una località, mentre il “clima” è la media delle condizioni atmosferiche di quella località. Secondo le regole dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale, questa media è calcolata su un periodo minimo di 30 anni: volendo fare un esempio, nello specifico sono considerate le ultime 30 osservazioni, una per ogni anno, registrate a Lecce il 4 gennaio. Un evento di freddo e neve, come quello che in questi giorni ha interessato buona parte delle regioni meridionali, non è quindi il clima delle località interessate dall’evento nevoso, ma è semplicemente il tempo registrato in questi giorni in queste località. Volendo usare una metafora, possiamo dire che il “tempo” fotografa le “condizioni meteorologiche” del 4 gennaio su Lecce, mentre il clima è l’album che raccoglie almeno tutte le ultime 30 fotografie del 4 gennaio di tutti gli ultimi 30 anni di questa città.