Come c'è da immaginarsi il clima della Terra sarebbe modellato in modo molto diverso se il nostro pianeta ruotasse nella direzione opposta, secondo un recente studio al Max Planck Institute for Meteorology ad Amburgo, in Germania.
Florian Ziemen, autore principale dello studio, e i suoi colleghi hanno condotto una simulazione al computer simulando l'atmosfera per un periodo corrispondente a 7000 anni, che ha invertito alcuni processi fisici chiave che risultano dall'effettiva direzione rotazionale della Terra. Il modello ha rivelato una Terra a rotazione retrograda con caratteristiche drasticamente diverse, tra cui correnti oceaniche dirottate, un'ondata di cianobatteri e una ridistribuzione delle terre del deserto, come il deserto del Sahara.
Questi risultati sono stati presentati all'Assemblea generale annuale della European Geosciences Union (EGU) a Vienna, in Austria. Nella loro simulazione, il team di ricerca di Ziemen ha dapprima "fermato" tutti i movimenti di acqua e aria, quindi ha invertito la direzione della Terra e quindi della forza di Coriolis, facendo ruotare in senso orario, anziché in senso antiorario, qualsiasi sistema di bassa pressione nell'emisfero nord. Anche il percorso quotidiano del sole è stato invertito nel modello del computer, facendolo naturalmente sorgere ad ovest e tramontare ad est.
I risultati sono stati intriganti.Invece di fluire da ovest a est, il flusso del getto era da est a ovest, rendendo sostanzialmente il clima sulla costa orientale degli Stati Uniti equivalente a quello della costa occidentale oggi, con condizioni più temperate grazie a un flusso persistente al largo dell'Oceano Atlantico tutto l'anno. Nello stesso tempo inverni molto più rigidi in tutta l'Europa occidentale, poiché i venti zonali diventano orientali e trasportano in questo caso aria fredda dalla Russia verso la regione. Deserto del Sahara scomparso nella simulazione di Ziemen, con il Medio Oriente che riceve molte precipitazioni. Al contrario, gli Stati Uniti sudorientali e le grandi porzioni del Brasile e dell'Argentina sono trasformati in deserti; queste aree in genere invece ricevono abbondanti precipitazioni sulla Terra attuale. Un totale di 4,2 milioni di miglia quadrate in meno di deserto esiste in questa simulazione rispetto a ciò che si trova sulla Terra reale.