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Anomalie di temperatura rispetto agli anni 1961-1990Nell'ambito della giornata mondiale della Meteorologia (23 Marzo 2012), il Wmo (World meteorological organization) ha presentato alcuni risultati preliminari del report "Annual Statement on the Status of the Global Climate".


Secondo l'importante reportage si sono registrati inquitanti segnali di incremento del riscaldamento climatico nell’ultimo decennio (2001-2010).

Se la Niña in alcuni anni ha (per nostra fortuna) saltuariamente raffreddato il clima, il trend generale di riscaldamento in questo decennio appena passato non solo non si è interrotto, ma è incrementato in intensità.

Il 2011 prosegue secondo la stessa logica, dato che il report lo classifica come 11mo anno più caldo dal 1850: “la temperatura media nel 2011 presenta un’anomalia stimata a +0,40°C in rapporto alla norma calcolata per il periodo 1961 – 1990, che è di 14°C”.
Nel 2011 proprio la notevole intensità della Niña (la più potente degli ultimi 60 anni) ha avuto rilevanti conseguenze ambientali.

Si noti che nel 2011 si sono verificate grandi inondazioni in tutti i continenti e parallele forti siccità nell’Africa orientale nel Nord America: le precipitazioni medie globali nel 2011 si sono classificate al secondo posto tra le più abbondanti a partire dall’inizio del ‘900, le inondazioni sono diventate fenomeni estremi più frequenti e visibili del cambiamento climatico insieme al ritiro spettacolare e costante della banchisa dell’Artico e all’incremento dei tornado (l'ultima stagione è stata una delle più distruttive a memoria d’uomo negli USA).

Ecco una parte "preoccupante" del resoconto di Michel Jarraud (Segretario generale del Wmo): il pianeta si riscalda a causa delle attività umane e l’impatto di questo riscaldamento sulla Terra, sulla sua atmosfera e i suoi oceani, si traduce in capovolgimenti forse irreversibili. Le conoscenze nei settori del tempo, del clima e dell’acqua hanno fatto degli enormi progressi in questi ultimi anni.

Rivestono un’importanza cruciale per la sicurezza alimentare, la prevenzione delle catastrofi, la gestione dell’acqua, l’approvvigionamento energetico e la salute, per citare solo qualche esempio".


Fonte: WMO/ReteClima

Fabio Porro